Caro Lettore,
attraverso questo articolo, desidero condividere con te la mia visione in merito al significato del termine maestro spiegandoti , inoltre, perchè io non mi definisco nè mi ritengo tale.
Da quando dal 2003 mi occupo di laboratori e corsi di teatro non mi sono mai definito un maestro perché la mia filosofia si discosta dall’idea tradizionale di insegnamento, che spesso implica un flusso unidirezionale di informazioni dal maestro all’allievo. Il mio obiettivo non è semplicemente insegnare a recitare, ma piuttosto risvegliare nell’altro la consapevolezza del proprio talento innato. Ogni individuo ha un potenziale unico e prezioso che può essere affinato e sviluppato.
Il termine “maestro”, a mio avviso, evoca immediatamente immagini di insegnanti sapienti, leader carismatici e figure autorevoli in vari campi del sapere e dell’arte. Storicamente, il maestro è colui che possiede una profonda conoscenza di una disciplina e la capacità di trasmetterla agli altri. Nel contesto educativo e artistico, il maestro non solo istruisce, ma ispira, guida e modella i propri allievi. Tuttavia, il ruolo del maestro non è statico e può variare significativamente a seconda dell’approccio individuale all’insegnamento.
Il cuore del mio approccio, invece, risiede nell’affinare il talento degli allievi attraverso tecniche espressive e di comunicazione scenica. Queste tecniche non sono fini a sé stesse, ma strumenti per aiutare gli allievi a esplorare e realizzare il loro potenziale creativo. Non si tratta solo di apprendere tecniche, ma di intraprendere un viaggio di auto-scoperta e crescita personale.
Pur non definendomi un maestro, riconosco l’importanza di una guida esperta e di un mentore nel processo di apprendimento. Tuttavia, il mio ruolo è facilitare l’esplorazione e l’espressione autentica del talento di ciascuno. Questo implica ascoltare attentamente, osservare, fornire feedback costruttivo e creare un ambiente in cui gli allievi si sentano liberi di sperimentare e sbagliare. Il viaggio verso la consapevolezza del proprio talento è personale e unico per ciascun individuo. Non esiste una formula universale, ma un percorso che deve essere adattato alle esigenze e alle caratteristiche di ogni allievo. In questo senso, il mio lavoro è più simile a quello di un giardiniere che coltiva con cura ogni pianta, piuttosto che a un maestro che impartisce lezioni.
In conclusione, il mio approccio all’insegnamento si basa sul risveglio e l’affinamento del talento individuale attraverso tecniche espressive e di comunicazione scenica. Non mi considero un maestro, ma piuttosto una guida che accompagna gli allievi nel loro percorso di scoperta e crescita artistica.
– Il vero maestro è colui che ti aiuta a scoprire il maestro che è dentro di te –