foto Giuseppe Sorbo

La bellezza della regia, a mio avviso, risiede nella possibilità di offrire una chiave di lettura personale al testo che si desidera portare in scena. Per me, la regia rappresenta la fase della creatività, delle emozioni, dei punti di vista unici e delle scelte importanti che determinano la messa in scena nella sua interezza.

La regia teatrale è molto più di una semplice esecuzione tecnica; è un’espressione della propria visione artistica e creativa. Copiare da altri significherebbe riprodurre ideologie, visioni, punti di vista ed emozioni che non mi appartengono e che non mi rappresentano. Al contrario, la soddisfazione maggiore deriva dal fatto che chi conosce il mio modo di lavorare riconosca il mio stile nelle mie produzioni. Questo diventa un marchio, una firma, una dichiarazione di originalità e autenticità. La vera soddisfazione, per me, è legata esclusivamente al fatto che sia i complimenti sia le critiche siano il risultato del proprio lavoro, nel bene e nel male.

Essa è un’opportunità per esprimere la propria individualità e creatività. Non copiare gli altri significa mantenere intatta la propria visione artistica e offrire al pubblico una prospettiva autentica e originale. La mia visione della regia teatrale si basa su questi principi, e ritengo che la vera soddisfazione derivi dalla consapevolezza che ogni elemento della produzione è il frutto del proprio impegno e della propria passione.

Ritengo che il teatro debba essere un’esperienza unica e personale, sia per il regista che per il pubblico. La mia filosofia di regia si fonda sulla convinzione che l’originalità e l’autenticità siano essenziali per creare opere che risuonino profondamente con gli spettatori, offrendo loro un’esperienza indimenticabile.